La Casa

L’équipe delle operatrici della Casa rifugio si alterna per essere garantire una presenza durante la giornata, per accompagnare le ospiti anche nella risoluzione dei problemi ed esigenze individuali o collettive, oltre che per offrire un accompagnamento ed un sostegno nel percorso di cambiamento e di consapevolezza che stanno affrontando. Insieme alle operatrici le donne hanno l’opportunità anche di affrontare le tematiche emerse nel corso della convivenza, analisi e riflessioni sul maltrattamento e sul proprio vissuto, attraverso colloqui individuali e gruppi, che possono creare una relazione di mutuo aiuto e di solidarietà reciproca, ma soprattutto di confronto tra le rispettive esperienze.

Anche durante il tempo libero vengono organizzate attività che favoriscono la condivisione tra le donne e i loro bambini. Naturalmente la differenza di abitudini, la personalità delle varie donne e la condivisione di uno spazio ristretto possono risultare faticose, soprattutto inizialmente; ma, aldilà di ogni difficoltà, l’esperienza di vita nella

Casa risulta costruttiva e fondamentale, a fronte del lungo tempo di isolamento che spesso le donne hanno dovuto subire per anni.

Una casa a misura di bambini

I figli che seguono la madre e vengono ospitati nella casa hanno spesso vissuto periodi di profonda violenza, assistendo alle relazioni aggressive tra la madre e il padre o altri adulti della famiglia, diventando non

di rado loro stessi vittime di maltrattamenti fisici e/o psicologici, diretti o assistiti. Tale forma di violenza assistita ha ripercussioni su tutta la sfera del minore: mina la fiducia nella relazione, indebolisce le potenzialità di apprendimento, lascia “segni” sui comportamenti

interpersonali, spesso di difficile recupero. Allo stesso modo, è la stessa relazione madre-figlio ad essere traumatizzata e compromessa dalla dimensione di violenza in cui entrambi vivevano.

Anche il cambiamento abitativo e scolastico che questi bambini devono affrontare, risulta molto faticoso e destabilizzante inizialmente perché può avvenire all’improvviso, velocemente, e in alcuni casi a seguito di episodi traumatizzanti.

In questo ambito, l’intervento delle operatrici della Casa è soprattutto di supporto alla relazione madre – bambino, per favorirne il dialogo e aiutarle con le strategie più proficue per affrontare il momento. I minori, dopo la forte confusione, mostrano comunque sollievo nel ritrovarsi in un luogo protetto e sereno e gradualmente riescono a stabilire buone relazioni con i coetanei e le altre donne.

L’ambiente, pertanto, è arredato e gestito “a misura di bambini”, perché sia il più possibile percepito come un luogo accogliente, ospitale e sicuro per il loro benessere psico-fisico.

Oltre alle operatrici, nell’équipe sono presenti consulenti esterni appositamente impegnate nell’accompagnamento dei minori e della coppia madre-bambino, che forniscono un aiuto di tipo psicologico

e psico-pedagogico nell’elaborazione dei vissuti traumatici, nel miglioramento della relazione materna, nella gestione della relazione con la figura paterna violenta.

Metodologia

L’attività all’interno della casa si articola nei seguenti punti:

  • definizione di un progetto individuale per ciascuna donna e/o minore ospitato (Progetto Educativo Individuale P.E.I.)
  • trasmissione periodica della relazione ai Servizi Sociali invianti e al Tribunale per i Minorenni
  • competente
  • sostegno per il miglioramento delle competenze genitoriali
  • sostegno per il raggiungimento dell’autonomia domestica e nell’accudimento di base dei figli
  • sostegno per il reinserimento professionale: riqualificazione culturale e professionale
  • accompagnamento nella definizione del progetto di autonomia
  • sostegno psicoterapeutico (se valutato opportuno)
  • accoglienza della donna e/o dei minori: vitto, alloggio, assistenza sociale e sanitaria, tutela ed assistenza diurna e notturna;
  • consulenze legali affinché vengano in ogni circostanza rispettati i diritti inalienabili del minore e della donna e, quindi, affinché il nucleo non debba subire ulteriori violenze;
  • protezione e tutela per le donne ed i bambini che necessitano di cure fisiche e psico-sociali;
  • attuazione di una presa in carico individuale concordata con il Servizio Sociale Territoriale;
  • costruzione e coordinamento di un intervento di rete con le Istituzioni, gli Enti, il Tribunale dei Minori, la Scuola e le altre realtà coinvolte nell’assistenza, da un punto di vista sociale, medico, pedagogico, psicologico, legale;
  • creazione di un luogo di riflessione e di consolidamento di valori culturali improntati sul senso del rispetto;