Villa Dora incontra Roberto Godas. Il Riscatto dal dolore.

Martedì 2 Febbraio è venuto a trovarci Roberto Godas, che ci ha raccontato prima la storia della sua vita e poi l’impegno umano e sociale che è nato dalle sue sofferenze. Qualche anno fa, con la figlia, decide di fare una vacanza in Kenya. Insieme vanno a visitare un orfanotrofio. La figlia decide di rimanere lì per qualche tempo per aiutare i bimbi che aveva incontrato. Purtroppo nel 2012 la figlia muore. Dopo il primo momento di disperazione, insieme alla moglie decidono di continuare ciò che la figlia aveva iniziato. Fondano l’associazione di volontariato TotaLife che ha due significati: il primo appunto “vita in totale”, il secondo “la vita di Tota” dal nome della figlia Antonia. L’Associazione opera in Africa, principalmente in Kenya, dove ha intercettato due problematiche molto presenti nel paese: l’alta mortalità infantile – dovuta anche a malattie che nel nostro paese sono curabili – e l’alta mortalità delle donne durante il parto. Uno degli obiettivi dell’Associazione è quella di non disperdere neanche un centesimo dei soldi donati in beneficenza, infatti prima di adoperarsi direttamente sul campo l’Associazione ha acquisito informazioni in merito al sistema sanitario keniota. Capire cioè quello che si può fare e che possa realmente essere utile. In Kenya esistono tre tipi di interventi sanitari: i dispensari, gli Health center (centri della salute), e gli ospedali collocati nelle grandi città. I dispensari e gli Health center operano nelle campagne e nelle città, ma le uniche figure professionali presenti sono degli infermieri specializzati, che però non sono presenti tutti i giorni, e solo gli ospedali sono organizzati così come li concepiamo noi. Negli ultimi tempi TotaLife ha iniziato una campagna di prevenzione e cura in merito ad una patologia che colpisce soprattutto i bambini. Questa malattia è dovuta ad una pulce che attacca i piedi dei bambini e col passare del tempo si annida all’interno dei tessuti epidermici del piede impedendo ai bambini di camminare. Grazie a questo seminario noi tutti siamo venuti a conoscenza di una realtà molto lontana da noi e abbiamo potuto riflettere sulle problematiche che queste popolazioni hanno. Problematiche che per noi sono risolvibili con un semplice farmaco o con una prevenzione igienica, invece in Africa possono diventare letali. Che cosa ha portato Roberto, oggi, a Villa Dora? Il sole. Dalla sua sofferenza è nata una grande storia d’amore. Spesso noi ci lamentiamo per cose banali e non ci rendiamo conto che a pochi passi c’è la sofferenza, quella vera. Grazie Roberto perché oggi ci hai donato il tuo tempo, la tua passione, la tua dolcezza, la tua forza di vivere e ricominciare ogni giorno.

Yeveheniya e Nello

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