Laboratorio Teatrale 2013/2014

La strada come un grande quadro animato, come un grande mosaico dove la vita di ognuno di noi si intreccia con quella degli altri. La strada come palcoscenico di vita. La strada che diventa un vero e proprio palcoscenico, quello calcato ieri dai ragazzi ospiti della comunità di recupero Villa Dora, con la collaborazione degli artisti del Teatro di Gluk. Lo spettacolo da loro ideato dal titolo  “La strada in una giornata di sole” è stato messo in scena ieri presso il teatro Carlo Gesualdo con due repliche, una la mattina rivolta agli studenti delle scuole medie e superiori di Avellino e Provincia, l’altra la sera rivolta all’ intera cittadinanza. È stato un momento di grande entusiasmo e di forti emozioni, sia per il pubblico più giovane che per quello più adulto; sia per gli ospiti della comunità, che per le famiglie, rappresentate da due genitori che con voce e mani tremolanti hanno chiuso la serata leggendo le loro lettere piene di amore e di vita.

Nell’ arco di un’ intera giornata è stata messa in scena la  strada come luogo dove sperimentare se stessi e  le proprie passioni;  dove giocare a calcio con gli amici, dove fare lunghe chiaccherate, dove corteggiare una donna su una panchina. Scene di vita vissuta, ricordi solo apparentemente perduti nel tempo, ma ancora fortemente sentiti. Ricordi una via fa, più spensierata, più sana. Ma anche ricordi di un passato difficile, quando tutto sembra inutile;  quando il rispetto per sé e per gli altri lascia spazio all’ inquietudine, alla perdita del sé, “all’ inimicizia con se stessi”. È il tramonto di una vita, ma così come una giornata si muove tra i poi dell’ alba e del tramonto, allo stesso modo la vita di ognuno di noi ci mostra infinite possibilità di rinascita. C’ è sempre un momento in cui “la lotta per il riscatto diventa ricerca di dignità e così si alza un vento di speranza e di cambiamento”. Sono queste le parole delle lettera di una degli ospiti della comunità “Villa Dora”. Ma per il cambiamento e la rinascita c’ è bisogno degli altri, così come spiegano gli stessi ragazzi, c’è sempre bisogno di quelle braccia unite, di quell’ amico pronto ad ascoltare le paure e i sogni.  Non sono mancati momenti di ilarità, grazie all’ ironia di scene tratte da film. È stato un inno alla vita e alla gioia di vivere, un modo per ricordare a tutti di non abbandonare i propri sogni e la speranza di un futuro migliore.